Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA RESISTENZA SUPREMAglorie più radiose della storia italica. L'eroismo e il genio militare con cui l'Italia ha saputo trasformare la burbanzosa offensiva austriaca in una ritirata disastrosa, verranno riconosciute dalla storia imparziale come le cause decisive che hanno fatto pendere la bilancia del conflitto mondiale. Ma è logico che fosse riservato all'Italia nella lotta per salvare l'umanità dalla tirannia teutonica l'onore di portare il colpo di grazia al nemico, poiché gliene dànno diritto le sue gloriose tradizioni antiche e i suoi progressi moderni. E di tutti i molteplici fenomeni sorti da questa guerra mondiale, nessuno, lo si può affermare, è più grandioso dello spettacolo di una Italia risorta, che brandisce la spada vittoriosa per la fratellanza delle nazioni. Gli amici della libertà possono tremare pensando a ciò che sarebbe divenuta la causa degli Alleati se l'Italia le avesse negato il suo appoggio ».
Parlando della resistenza- e della tenacia degli italiani, il « New York Herald » diceva :
« Il valore degli italiani durante una settimana di aspri combattimenti è stato premiato da una splendida vittoria. Gli austriaci sono stati cacciati oltre il Piave, lasciando gran numero di prigionieri nelle mani dei loro gloriosi vincitori. Il cambiamento effettuatosi in poco tempo dall'Italia umiliata l'anno scorso sull'Isonzo alla nazione trionfatrice che oggi celebra la sua vittoria sul Piave, non può chiamarsi altro che miracoloso. La forza-e la tenacia, che permisero agli italiani di resistere e poi di respingere vittoriosamente la più burbanzosa offensiva della guerra intera, furono superate solamente dal loro valore. Gli Imperi Centrali debbono ora abbandonare definitivamente la loro speranza di schiacciare l'Italia come schiacciarono la Serbia e la Romania. Quanto agli effetti morali della vittoria nel rafforzare la fiducia e lo entusiasmo per l'Italia, sarebbe diffìcile calcolarli al loro giusto valore, che è inestimabile. »
La profonda impressione suscitata dovunque dalla vittoria italiana non lasciò immune l'opinione pubblica nell'Austria-Ungheria. Al Parlamento di Budapest il Presidente del Consiglio ungherese, Wekerle, tentò di togliere gravità alle voci che correvano tra le popolazioni
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