Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA RESISTENZA SUPREMA -
      « Anche su Co] del Rosso e su Col d'Echele l'avversario trovò resistenza asprissima : i difensori, benché sopraffatti dal numero, cedettero il terreno a palmo a palmo, e riuscirono rapidamente a contenere e ad arrestare l'assalitore. A Pizzo Razea, il presidio circondato continuò a resistere fino alla sera del 16, infliggendo gravissime perdite al nemico. Il 117° fanteria (brigata Padova) difese validamente Sasso; la posizione del Cornone venne tenuta da un manipolo di eroici mitraglieri.
      « La mattina del seguente si iniziarono i nostri contrattacchi : elementi della XIV divisione (13° fanteria e 3° bersaglieri) e il 52° reparto d'assalto, avanzando faticosamente in aspra lotta continua sul terreno coperto di cadaveri, il 17 rimettevano piede nel ridotto di Costa-lunga e il 19 ne completavano la riconquista. Un battaglione del 1 18° fanteria (brigata Padova) il giorno 16 raggiungeva d'impeto il Col del Rosso, ma, assalito di fronte e sui fianchi, non poteva mantenervisi. Riparti della brigata Teramo (24I°-242°) e del 12° bersaglieri riconquistavano il 17 Pizzo Razea.
      « Nuovi ritorni offensivi, estremi sforzi del nemico, vennero respinti e con questi scacchi falliva completamente, dall'Astico al Brenta, l'ambizioso piano d'attacco avversario.
      « B) — Nella regione del Grappa. — Anche tra Brenta e Piave, come risulta da documenti caduti in nostra mano, il Comando nemico si proponeva di travolgere nel primo urto le nostre difese e di scendere in pianura aggirando il Grappa e facendo cadere tutto il nostro sistema difensivo. A tale scopo, nel primo tempo, il massimo sforzo avversario doveva esercitarsi fra il Brenta e M. Pertica con quattro divisioni scelte; altre quattro divisioni dovevano assalire il saliente di Solarolo, far cadere per manovra la linea M. Tomba-Monfenera e aprirsi gli sbocchi del Piave nella zona di Pederobba dando la mano alla VI Armata austro-ungarica incaricata di forzare il passaggio del fiume in corrispondenza del Montello.
      « 11 fuoco delle artiglierie avversarie, qui pure ini-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 23. La suprema resistenza
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 150

   

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