Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA RESISTENZA SUPREMAgimento artiglieria da campagna, ricacciarono il nemico sull'argine della ferrovia.
« All'alba del 20 la lotta infuriò nuovamente rompendosi in ostinati combattimenti : un battaglione del 68° fanteria (brigata Palermo) e uno del 112° (brigata Piacenza), con sacrificio eroico, rimisero piede in Nervesa; elementi della brigata Mantova (113° e 114°) espugnarono il casello di Sovilla trasformato in fortezza dal nemico; la brigata Pisa ed il 74° reggimento fanteria si prodigarono in nuove prove di ardimento. Oramai le brave truppe dell'Armata del Montello (8a) avevano stretto il nemico contro il fiume in un cerchio di fuoco e d'acciaio impedendogli inesorabilmente ogni movimento.
« Ad una analoga fase di equilibrio, attraverso vicende di furiosi combattimenti nei quali rifulse intero il provato valore della gloriosa 3a Armata, era giunta la situazione sul basso Piave.
« Protetti da una fitta cortina di nebbia artificiale — come si è accennato — riparti nemici si erano gettati la mattina del 15 su più punti della riva destra del fiume, addensandosi particolarmente nella regione di Fa-garè ed in quella di Musile, in corrispondenza della grande strada Ponte di Piave-Treviso e della ferrovia S. Donà-Mestre-
« Le forze avversarie aumentarono rapidamente. Col sussidio di un fuoco d'artiglieria violentissimo riuscirono a superare le nostre prime difese a cavallo della strada Ponte di Piave-Treviso, avanzandovi per circa 2 km., allargandosi successivamente a nord e a sud fino a occupare una fascia di terreno di varia profondità da Salettuol all'ansa di Zenson. Ma le truppe della nostra 3la divisione reagirono con immediato, vittorioso contrattacco tra Salettuol e Candelù : la brigata Veneto (255°-256°), attanagliata la colonna nemica entrata in Salettuol, la gettò in parte nel fiume col possente aiuto del fuoco preciso delle batterie d'ogni calibro e segnatamente di quelle del 44° reggimento artiglieria da campagna; serrò il rimanente nella morsa di un doppio velocissimo aggiramento catturando oltre 900 prigionieri,
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