Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA RESISTENZA SUPREMA
      (151°-152°) e il 9° battaglione bersaglieri ciclisti (IV gruppo) più tardi rafforzati da elementi della brigata Bisa-gno (209°-2l0°), si lanciava contro la testa di ponte avversaria di fronte a S. Donà, rioccupando il caposaldo di Croce. Qui e nell'ansa di Gonfo e a Capo d Argine la lotta assumeva violenza terribile.
      « Il giorno 17, mentre da parte nostra la 31a divisione, la brigata Potenza (271°-272°) e la lla divisione — brigata Perugia (129° 130°) e 28° reggimento della brigata Pavia —- con la Volturno (217°-218°) di rincalzo impegnavano da Candelù a Bocca di Callalta aspri combattimenti che si svolgevano attraverso continue fluttuazioni, il nemico, aumentate ancora le proprie forze a 12 divisioni e mezza, assalì con rinnovata violenza da Zen-son e dall'ansa di Gonfo riuscendo a staccare le nostre truppe dal fiume tra-quei due punti ed a collegare le sue teste di ponte, facendo arretrare i nostri nella direzione di Meolo e lanciando riparti verso Monastier. Un grosso pattuglione, passato negli intervalli della nostra linea, raggiunse anzi Monastier, dove venne, caricato e catturato dal 5° squadrone di Piemonte Reale Cavalleria (2°). Immediati contrattacchi di riparti del 69° reggimento fanteria (brigata Ancona), di due battaglioni della prima divisione d'assalto e di alcuni squadroni dei Lancieri di Milano (7°) e di Vittorio Emanuele (10°) arrestarono il nemico prendendogli qualche centinaio di prigionieri.
      « Il 18, pur continuando la lotta ai due lati della strada di Ponte di Piave, il nostro sforzo si volse a interrompere la comunicazione tra le due teste di ponte nemiche. La prima divisione d'assalto, con la brigata Bergamo (25°-26°) a rincalzo, occupò con grande impeto la linea Fossalta-Osteria-Capo d'Argine, premendo minacciosamente il fianco settentrionale della testa di ponte di S. Dona. Il nemico lanciò invano nuove riserve contro le nostre linee a" nord della strada Ponte di Piave-Treviso.
      « I suoi estremi sforzi si ruppero >1 giorno 19 contro i caposaldi di Capo d'Argine, di Losson e di Candelù.
      « Truppe fresche nostre della 37a divisione •— bri-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 23. La suprema resistenza
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 150

   

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Bisa-gno S. Donà Croce Gonfo Capo Argine Potenza Perugia Pavia Volturno Candelù Bocca Callalta Zen-son Gonfo Meolo Monastier Monastier Piemonte Reale Cavalleria Ancona Lancieri Milano Vittorio Emanuele Ponte Piave Bergamo Fossalta-Osteria-Capo Argine S. Dona Ponte Piave-Treviso Capo Argine Losson Candelù Treviso