Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA RESISTENZA SUPREMAMonte Melago formano come il parapetto di un ridotto elittico intorno alla depressione della Val di Melago. Una cortina costituita dal Col del Rosso e dal Col d'Echele riunisce il Monte Melago alla dirupata Val Frenzela e protegge da oriente il fronte di gola del ridotto chiudendo la Val Chiama, sbocco della Val di Melago. Il ridotto ha per noi funzioni di fiancheggiamento avanzato e di copertura delle nostre linee verso la Conca di Asiago, mentre per il nemico costituisce una sorta di parallela di approccio, di gradino utile alla scalata delle nostre posizioni principali. Ciò spiega come, pur non trattandosi di posizioni principali, ma accessorie e intermedie, il Monte di Valbella, che è il punto dominante del ridotto, e il Col del Rosso e il Col d'Echele che ne proteggono l'accesso siano stati ripetutamente contesi in questa guerra.
      « 11 nemico era riuscito ad impadronirsene con gli accaniti combattimenti svoltisi dal 23 al 25 dicembre 1917, ma li aveva riperduti sotto l'impeto irrefrenabile delle nostre truppe lanciate alla riscossa nelle belle giornate del 27 e 28 gennaio di quest'anno. All'inizio della grande offensiva la 18a e la 3a divisione austro-ungarica ci strapparono Monte di Valbella, Col del Rosso e Col d'Echele. La 3a divisione Edelweiss per aver combattuto nel maggio 1916 agli ordini dell'attuale Imperatore e per il valore dimostrato in molti combattimenti sulla nostra fronte, si è guadagnata una' aureola di particolare splendore nell'esercito austro-ungarico : un'aureola che anche agli occhi nostri è meritata, ma che tuttavia sarebbe assurdo ritenere, come ritiene il bollettino nemico del 27 giugno di quest'anno, un attributo di invincibilità.
      « Se la <( gloriosa » divisione Edelweiss non fu scossa il giorno 26 — nè poteva esserlo dai nostri nuclei esploranti —, non potè reggere ieri all'attacco delle nostre truppe per le quali non fu davvero vana impresa — come aveva affermato con soverchia precipitazione e sicurezza il suaccennato bollettino del 27 — misurare la loro combattività con quella delle eccellenti truppe tedesche del Salisburgo, della Carniola e dell'alta e bassa Austria che formano la grande maggioranza della illustre unità.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 23. La suprema resistenza
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 150

   

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