Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA RESISTENZA SUPREMA -
erano riunite, a gruppi persino di dieci armi, nelle case che costituivano delle vere piccole fortezze lungo le strade, e alla tenacia della resistenza il nemico non esitava ad aggiungere le risorse della sua immaginazione assai feconda in fatto di stratagemmi.
« Si citano moltissimi casi di reparti austro-ungarici che improvvisamente cessavano il fuoco e si mostravano con le armi alzate, simulando la resa per indurre i nostri ad avvicinarsi e a cadere sotto micidiali tiri preparati. Le ripetute esperienze del passato fecero evitare agevolmente il tranello ai nostri che procedettero metodica-mnte nella loro avanzata distruggendo con l'artiglieria da montagna e da campagna, con le bombarde e i lanciafiamme gli appostamenti, abbattendo e sgretolando a poco a poco il formidabile sistema difensivo creato dall'avversario.
« Gli austro-ungarici non si accontentavano di questa difesa immobile, per quanto attivissima, sopra tutto in direzione di Chiesanuova; essi lanciavano furiosi contrattacchi in forza, che rallentavano la nostra avanzata, che ci facevano anche perdere momentaneamente terreno. Ma, alla fine, la pertinacia e il valore delle truppe del 23° Corpo d'Armata avevano ragione e della resistenza e dei contrattacchi.
« Nella mattinata di ieri la 54a e la 4a divisione si congiungevano a Palazzo Bressanin, occupando saldamente la linea del Piave Nuovo, di 8 chilometri più breve di quella del Sile.
« Non vi è riparto impegnato nella lotta che non si sia distinto : la brigata granatieri di Sardegna (1° e 2°), la brigata Torino (81° e 82°) che già avevano combattuto strenuamente dal 15 al 20 giugno, la brigata Novara (153° e 154°), la brigata bersaglieri (17° e 18°), il terzo gruppo bersaglieri ciclisti (1°, 7° ed 8° battaglione), il reggimento di marina, il 7° battaglione delle Guardie di Finanza, il 33° battaglione zappatori del genio, che si lanciò arditamente innanzi in testa alla fanteria a gettar passerelle sui corsi d'acqua, e i lagunari e tutte le artiglierie del Corpo d'Armata e della R. Marina, che in intima ed efficace cooperazione con le fanterie, facendo fuoco ininterrot-
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