Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAsi acquietò; ed allora cominciarono contro l'immenso convoglio galleggiante, necessariamente lento ed appesantito, gli attacchi aerei degli apparecchi austro-tedeschi da bambardamento. Il naviglio leggero e i nostri idrovolanti furono instancabili nell'opera di protezione del convoglio e nel contrattacco. Finalmente, dopo cinque giorni e cinque notti d'insonne fatica e di continuo sacrificio, tutto il materiale di marina di Monfalcone, del Basso I-sonzo e di Grado era pressoché intatto, già concentrato sulla nuova linea di schieramento litoranea.
      Un comunicato ufficiale del 16 novembre diceva :
      « Durante il ripiegamento della nostra fronte, i presidi di marina all'ala destra dell'esercito mantennero con salda disciplina la loro avanzata posizione costiera fino a movimento assicurato. Adempiuta tale missione, essi hanno ricuperato e messo in salvo con ordine perfetto, nonostante l'incalzare del nemico e le condizioni del mare quanto mai avverse, il prezioso materiale da guerra loro affidato e che ora già affronta il nemico nelle nuove posizioni.
      «II 13 corrente alcuni tentativi di infiltrazione nemica a valle di Revedoli (presso la foce del Piave), furono decisamente respinti da un battaglione di marinai; un reparto di essi riuscì a circondare un gruppo di « arditi » nemici che aveva oltrepassata la linea delle trincee, uccidendoli in parte e facendo parecchi prigioineri.
      « Il 14 mattina cinque siluranti nemiche si sono presentate dinanzi a Cortellazzo (presso la foce del Piave) allo scopo di battere le nostre linee del basso Piave. Furono ricacciate, senza che potessero raggiungere il loro obiettivo, dal fuoco delle batterie costiere di marina e contrattaccate dai nostri idrovolanti, i quali, in questi giorni, compion ininterrotto e prezioso servizio di esplorazione, di regolazione del tiro e di attacco ravvicinato delle truppe nemiche, bombardando ripetutamente anche i galleggianti coi quali i nemici tentano di passare il Piave e sostenendo numerosi combattimenti aerei. Intensa è pure l'attività del nostro naviglio leggero ».
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 23. La suprema resistenza
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 150

   

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