Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA RESISTENZA SUPREMAzia, che da lontano essi occhieggiano con rapace desiderio insoddisfatto ».
      Ed ora veniamo a quelle audacissime imprese, che durante la guerra più richiamarono l'ammirazione del mondo intorno alle gesta della nostra Marina e ad essa assicurarono la gloria più pura. Ma prima riferiamo un comunicato, che Io Stato Maggiore della Marina pubblicò il 10 ottobre 1917 per spiegare la ragione della scarsità delle notizie che furono date intorno alle nostre imprese marittime. Ecco il comunicato :
      « Gli scarsi, saltuari e concisi comunicati della Marina analogamente a quanto avviene anche nelle Marine alleate, trovano spiegazione nell'essere le insidie le caratteristiche principali dell'attuale guerra sul mare e nella necessità del silenzio che incombe sulla massima parte delle operazioni di guerra che la Marina compie e i cui risultati non possono essere conosciuti che dopo lungo tempo. D'altra parte il nemico nei suoi bollettini, mentre falsamente cerca di attribuirci azioni di guerra contrarie alle norme del diritto internazionale, come risulta dal penultimo Comunicato delia Marina, circa l'accusa mendace di aver bombardato una nave-ospedale, ben si guarda dal fare cenno delle sue perdite reali così per i velivoli perduti a Brindisi ed in altre occasioni, e così pure per le unità navali perdute da esso in Adriatico e per quelle gravemente danneggiate. Del resto i nostri stessi rari Comunicati spesso non possono dare che 1 primi constatati risultati delle azioni; solo più tardi si hanno le sicure notizie di ulteriori successi in esse conseguiti. Così per un cacciatorpediniere del nemico affondato nel golfo di Venezia, di cui solamente ora, dopo molto tempo, si è accertato l'affondamento, e sopratutto per i suoi sommergibili, dei quali ben 1 1 sono stati da noi finora sicuramente affondati in Adriatico, tacendo di quelli numerosi della cui perdita non si può avere la certezza assoluta ».
      Immensa eco di stupore e di ammirazione suscitarono le arditissime incursioni nostre in vari porti nemici.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 23. La suprema resistenza
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 150

   

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