Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA RESISTENZA SUPREMAfissi nel calcestruzzo. Arrivammo alle dighe verso la mezzanotte. Al di là del muraglione delle dighe udii un chiacchierio di voci e scorsi i riflessi di un fuoco acceso. Le sentinelle erano riunite attorno al fuoco. Un cane si mise ad abbaiare ma nessuno si mosse.
« Allora ci mettemmo a tagliare i cavi subacquei, poi sondammo il fondo e portammo a galla i cavi subacquei per recidere anche questi senza far esplodere le torpedini che vi erano assicurate. Impiegammo nell'operazione circa due ore. Apertoci un varco di una cinquantina di metri di larghezza fra una boa e la diga entrammo. Erano le due. Mentre esploravamo l'interno del porto un proiettore si accese ed illuminò l'entità. Per fortuna eravamo già passati. II lancio dei siluri contro la Wieii avvenne alla distanza minima consentita. Ma prima di lanciarli, volli-avvicinarmi alla corazzata molto di più per tastare il fondo lungo il suo bordo e assicurarmi che non ci fossero protezioni di reti. Infatti non c'erano. La corazzata aveva qualche hublot scarsamente illuminato. La maggior parte dell'equipaggio dormiva. La Wìeri mi si presentava in tutta la sua lunghezza. Distinguevo le torri con i grossi cannoni da 240 e le batterie da 150. Scagliai i siluri alle 2,35. Essi partirono diritti e regolari. Due esplosioni formidabili, due colonne di acqua e di fumo gigantesche investirono la nave proprio al centro, fra le due ciminiere. I miei uomini, fino allora silenziosi, innalzarono un urrah. Da bordo risposero urli laceranti. Si accesero tutti i lumi di colpo : si accese il proiettore in coffa. Ma la Wieri affondava.
« Dopo pochi minuti, improvvisamente tutto si spense. L'acqua aveva invasi i locali delle macchine e dell'energia elettrica. La Budapest, la gemella della Wien, sparò alcuni colpi innocui senza direzione precisa. Tutto il porto si 4estò in una agitazione indescrivibile. Vampe di cannonate e di proiettori, grida umane e latrati di cani si incrociavano in ogni senso. Quando uscimmo la Wien era già colata a picco ».
E il Bottazzi commentava : « Si può osservare che la marina italiana ha dato una nuova prova di ciò che può essere la guerra di mare nelle attuali contingenze di
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