Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAforti basi e non si avventurava sul mare aperto, i nostri, con coraggio spinto fino alla temerità, con mirabile perizia professionale, sono andati a scovare le navi nei formidabili porti muniti, a Durazzo, a Fiume, a Trieste, a Bùccari, a Fola. Talvolta, per miglia navigando in canali stretti tra rive guardate dal nemico, fra costruzioni, fra mine, vincendo ostacoli ritenuti insormontabili, sorprendendo vigili sorveglianze, sono penetrati entro quei porti ed hanno silurato, colpito a morte navi da guerra e trasporti.
« E intanto, conila tenacia che distingue il sentimento del dovere altamente sentito, continuavano gli appostamenti e gli agguati sulle coste avversarie, nei canali tra le isole, e quando venne la desiderata occasione che navi nemiche, protette dalle tenebre, attorniate da numerose scorte, tenevano le vie dell'alto mare, due nostri lillipuziani scafi, comandati ed equipaggiati da saldi cuori, con grande ed invitto animo mossero all'attacco : due colossi furono silurati, uno colpito a morte, un cacciatorpediniere danneggiato, mentre le due navicelle raggiungevano le loro baisi incolumi.
« In breve volgere di tempo, quattro, e probabilmente cinque navi da guerra nemiche, sono state tolte all'azione; due o tre nei loro porti sicuri, due in alto mare. Io ritengo quasi certamente che, oltre alla grande nave riconosciuta dal nemico perduta, altre due delle quattro che possiede l'Austria siano o distrutte, o gravemente danneggiate; che una dreadnought sia fortemente avariata e una superdreadnought affondata, senza contare le navi sottili e i sommergibili in numero davvero confortevole. Tanta distruzione in così breve tempo potrebbe essere l'epilogo di una gloriosa battaglia navale che veramente in questi giorni la Marina ha vinto, una grande battaglia con i suoi ardimenti, con le sue gesta che hanno della leggenda, riducendo grandemente la potenza navale del nemico. Oggi, dalla maestà di quest'aula, giungerà infinitamente gradito ed incoraggiante alla Marina il vostro plauso, ed io, onorevoli deputati, che ho il sommo e immeritato onore di reggerne le sorti in que-
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