Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

Pagina (135/153)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      LA RESISTENZA SUPREMAsto periodo glorioso, con animo profondamente commosso vi esprimo tutta la mia riconoscenza ».
      In un'intervista, l'ammiraglio Del Bono constatò le ottime qualità individuali dei nostri ufficiali e dei nostri equipaggi. « Ma — soggiunse •— un omaggio va reso alle doti di organizzatore e di suscitatore di energie che possiede il Capo di Stato Maggiore della Marina ed alle sane direttive da questo seguite. Spetta all'ammiraglio Thaon di Revel di avere prontamente intuito le caratteristiche peculiari che le nuovissime armi davano alla guerra sul mare, nella quale le grandi unità della flotta sono come le riserve d'oro delle banche : l'oro non circola, ma non pertanto costituisce il nerbo della forza finanziaria. Soltanto all'ombra di un poderoso nucleo di navi può svolgersi con efficacia l'azione di logoramento contro la flotta nemica. L'impresa che il pubblico conosce soltanto attraverso la perizia e l'audacia individuale di chi l'ha direttamente compiuta, importa una base di sapiente preparazione e coordinazione che, naturalmente, rimane tutta ignota ai profani. Il nostro nemico si è ingannato ritenendo che soltanto nelle azioni compiute nei porti nemici a Durazzo, a Trieste, a Fasana, a Bùccari ed a Pola andasse tutta spesa e compendiata la nostra attività. La storia dell'abnegazione e degli ardimenti che costa questa nuovissima guerra non è ancora scritta, ma quando lo sarà, le sue pagine risplenderanno di fulgidi eroismi e il Paese saprà quanta riconoscenza deve alle due marine sorelle, quella di guerra e quella del commercio ».
      Il ministro accennò poi alla grande impresa di Rizzo in questi termini :
      « È una battaglia vinta, che io, d'accordo col Capo di Stato Maggiore, desidero s'intitoli dall'isola di Premuda. Distinguerla con tal nome è geograficamente appropriato, perchè lo scontro avvenne a 10 o 12 miglia verso libeccio dallo scoglio di Gruiza, vale a dire all'altezza dell'isola di Premuda, ed è anche più soddisfacente perchè al ricordo per noi doloroso di Lissa contrappone
      — 135 —


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 23. La suprema resistenza
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 150

   

Pagina (135/153)






Del Bono Capo Stato Maggiore Marina Thaon Revel Durazzo Trieste Fasana Bùccari Pola Paese Rizzo Capo Stato Maggiore Premuda Gruiza Premuda Lissa