Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA RESISTENZA SUPREMAnosciutissima. Quando, all'alba del 19, le fanterie uscirono all'assalto, sapevano con precisione perfetta le barriere da sfondare e le vie da prendere.
« In gran parte, quelle vie erano state indicate dagli esploratori dell'aviazione ».
Anche nel mese successivo la nostra attività aerea fu intensa. Un bollettino del Capo di Stato Maggiore della Marina comunicava :
« La sera del 23 corr., idrovolanti nemici lanciarono 22 bombe su Grado senza causare altro danno che l'uccisione di una donna.
« Il giorno 23 due nostri idrovolanti in esplorazione, scortati da un apparecchio da cacciale da un motoscafo armato, vennero attaccati da 2 velocissimi aerei nemici da caccia. Nello stesso tempo una torpediniera nemica attaccava il motoscafo, che rispondeva a colpi di cannone. Sopraggiunsero altri due nostri idrovolanti che mitragliarono la silurante nemica a bassa quota costringendola a immediato ripiegamento. Assalito da tre apparecchi nemici, dopo accanito combattimento, un nostro apparecchio cadeva in fiamme. Il pilota, secondo capo-timoniere Luigi Zoni, chiudeva così eroicamente la sua brillante carriera di aviatore.
« Il mattino del 25 corr. nostri idrovolanti eseguirono sopra cacciatorpediniere avversari in navigazione presso la costa istriana un ben aggiustato tiro di bombardamento.
« La sera del 27 nostri idrovolanti attaccarono gli hangars nemici di Prosecco fa nord di Trieste) rovesciandovi 41 bombe e rientrando tutti incolumi nella base malgrado il vivo fuoco anti-aereo.
« La sera del 28, verso le ore 20, alcuni idrovolanti nemici attaccarono il nostro litorale fra Pesaro e Numa-na e fra Cesenatico e Santa Croce lanciando numerose bombe che causarono qualche danno e ferirono 2 persone. Una bomba lanciata sopra la località indifesa di Senigallia sfondò una casa senza fare vittime.
« Quasi contemporaneamente, un'altra souadriglia, fra le 20 e le 22, attaccava la nostra costa sud-adriatica
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