Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAi i
      nella zona tra Monopoli e Lecce, lanciando numerose bombe sopra Ostuni e Brindisi. Nessun danno nella prima località; nella seconda, particolarmente presa di mira, i danni materiali furono insignificanti, mentre si ebbero a deplorare 5 morti, di cui 2 fra la popolazione civile, e 22 feriti. L'attacco venne accolto da intenso fuoco antiaereo il quale, oltre a-limitare l'efficacia dell'offesa nemica, abbatteva uno degli idrovolanti assalitori. I due aviatori sono stati fatti prigionieri.
      « La notte sul 29, idrovolanti nemici provenienti da Salvore e Trieste, bombardarono la zona di Aquileja, Villa Vicentina e Palmanova. Ad immediata ritorsione si levarono 4 nostri idrovolanti che lanciarono sulle opere militari di Capo Salvore (a sud-ovest di Trieste) 19 granate-mine ed alcune bombe incendiarie, rientrando tutti incolumi nella base malgrado il vivo fuoco antiaereo e la vigilanza dei proiettori ».
      Grande fu il contributo portato dall'aviazione all'epoca dell'arretramento del nostro fronte; e nel successivo difficile periodo le nostre squadriglie ebbero più d'una occasione di rendere importantissimi servizi.
      Cosi un bollettino del Comando Supremo annunziava in data 27 dicembre 1917 :
      « Una grande battaglia aerea, alla quale hanno partecipato squadriglie da caccia e artiglierie antiaere inglesi ed italiane, si è combattuta ieri nel cielo di Treviso. Nella mattinata 25 apparecchi nemici, favoriti dalla foschia, giunsero sopra un nostro campo di aviazione ad occidente della città, iniziandone il bombardamento. Accolti dal fuoco violento delle batterie antiaeree ed attaccati impetuosamente dagli apparecchi del campo levatisi in caccia, dovettero ripiegare prima di aver compiuto l'operazione; 8 velivoli avversari, colpiti, precipitavano al suolo. Più tardi, verso le 12,30, una squadriglia nemica di 8 aeroplani ritentò 4a prov^, ma venne affrontata nel cielo di Montebelluna e costretta a ripiegare perdendo 3 apparecchi. Degli 11 aeroplani nemici abbattuti, 8 sono caduti dentro le nostre linee, 3 entro quelle, avversarie. Tutti i nostri apparecchi hanno fatto ritorno
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 23. La suprema resistenza
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 150

   

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