Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIArante gli attacchi ed i contrattacchi delle valorose fanterie — in generosa gara accorsero scendendo a basse quote sulle linee nemiche per concorrere coi « caccia » alle azioni di mitragliamento e di piccolo bombardamento.
L'aviazione da bombardamento fu attivissima. In pieno giorno i nostri mirabili equipaggi, rotti a tutti i rischi, andarono a rovesciare i loro carichi di esplosivi sulle linee e sulle riserve "nemiche, sui centri ferroviarii, sui depositi di munizioni.
Dal 15 al 25 giugno, 205 apparecchi presero parte alle azioni di bombardamento, lanciando 67.053 chilogrammi di bombe.
Su tutta la fronte, ma specialmente sul Medio e Basso Piave, le sezioni aerostatiche lavorarono, invano combattute da tiri e da condizioni avverse, con vero valore. Per la prima volta l'organizzazione aerostatica comprendeva palloni assegnati ai comandi minori per l'osservazione sulla propria fronte e per l'osservazione generale. Fra palloni divisionali e comandi d'artiglieria erano state predisposte opportune e rapide segnalazioni ottiche per ottenere concentramenti di fuoco e tiri di sbarramento, segnalazioni che, al momento del bisogno, funzionarono perfettamente.
Dal 15 al 25 giugno l'attività aerea degli aerostatici si riassume in queste cifre : 3882 postazioni di artiglieria rilevate, 898 tiri diretti, 417 osservazioni di carattere vario.
Pi ù che le, notti lunari generalmente avverse a un impiego sicuro delle aeronavi, le condizioni atmosferiche impedirono la Loro partecipazione nel periodo della battaglia; ma il loro efficace contributo fu intensamente portato nel periodo immediatamente precedente allo svolgersi delle operazioni.
La magnifica partecipazione dell'aeronautica alla battaglia del Piave, resa nota alla Camera fin dai primi risultati conseguiti, provocò un plauso solenne da parte dell'assemblea.
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Medio Basso Piave Piave Camera
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