Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL TRIONFALE EP.ILOGOretrovie nemiche, e truppe avversarie furono battute da bassa quota con audaci mitragliamenti.
« Undici velivoli nemici e tre palloni frenati vennero abbattuti in combattimenti aerei. Il tenente colonnello Piccio raggiunse la sua ventiquattresima vittoria.
« Nella regione del Grappa l'azione seguitò con carattere di combattimenti locali. Furono presi 150 prigionieri.
(i II nemico attaccò a fondo il Monte Pertica, riuscendo. a costo di gravi sacrifici, a mettervi piede. Le nostre fanterie, dopo sei ore di lotta accanita, lo ricacciarono restando in possesso della contesa posizione ».
Un comunicato ufficiale in pari data recava questi particolari sull'accanita difesa austriaca :
« La battaglia che era nel cuore e nelle speranze dell'Italia tutta, è cominciata. L'esercito italiano, ricacciato nella battaglia del giugno il nemico oltre le difese dei monti e del Piave, termini di incrollabile resistenza, ha ora mosso all'offensiva sul territorio invaso.
« I soldati nostri hanno messo piede sulla sponda sinistra del Piave poco dopo le 18 del giorno 26. Erano i primi nuclei traghettati in barche per compiere il git-tamento dei ponti e delle passerelle. La reazione avversaria, dapprima incerti e fiacca, andò rapidamente concentrandosi e intensificandosi sui punti scelti per il passaggio. Ma nè la violenza della corrente, accresciuta dalle piogge dei giorni scorsi, nè l'offesa continua delle artiglierie nemiche, riuscì ad impedire alle nostre colonne di varcare il fiume. Più volte i ponti furono spezzati e i traghetti interrotti dall'impeto delle acque e dai colpi dell'artiglieria nemica. Nella notte una pioggia torrenziale accrebbe le difficoltà dell'operazione.
« All'alba del 27, dopo breve fuoco di distruzione, le nostre truppe e i contingenti alleati scattarono all'attacco superando in rapida lotta le difese della prima posizione nemica. A sera, dopo varie vicende di combattimento, tra Valdobbiadene e lo sbocco del Soligo, col concorso di unità francesi, venivano costituite tre teste di ponte, e un'ampia zona di terreno veniva conquistata
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