Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL TRIONFALE EP.ILOGOcrocio colla ferrovia. Parte della popolazione di Cone-gliano, che aveva assistito il giorno precedente alla fuga del comando della 51a Divisione avversaria ivi residente, sprezzante di ogni pericolo, era corsa incontro ai liberatori sul grande viale alberato e decorato di statue che precede l'abitato. La prima elettrizzante notizia dell'ingresso delle nostre truppe nella dolce città veneta ci è giunta per mezzo del tenente colonnello Piccio, che abbassatosi col suo apparecchio a poche decine di metri dai tetti degli edifici, ha potuto osservare distintamente lo sventolio dei fazzoletti e delle bandiere tricolori dalle finestre più umili e dai balconi più signorili, dalle strade e dal corso, gremiti di folla plaudente.
      Conegliano dista dal Piave in linea d'aria circa dieci chilometri. Con il suo possesso acquistiamo il dominio dèlia grande strada napoleonica che sale dal ponte della Priula e procede verso oriente in direzione di Sacile.
      Da Conegliano partono pure numerose rotabili che si dirigono alle retrovie dell'armata di Schoenburg, fra la conca di Follina e Vittorio. Questa grossa unità è impegnata tuttora tra Valdobbiadene e il Soligo in aspri combattimenti con le truppe di Caviglia le quali sono ormai padrone assolute della zona pianeggiante che si stende ai piedi delle colline del Raboso. Se la situazione della sesta armata austro-ungarica appare critica, non meno critica deve considerarsi la posizione del centro e dell'ala sinistra della « Isonzo Armée », per la penetrazione compiuta dalle nostre forze fino al Monticano e più in là, sino a minacciare le arterie principali di sgombero. Le proporzioni della nostra vittoria militare aumentano di ora in ora. La 12a, la 8a e la 10a Armata avanzano ovunque con perfetto collegamento. Alle migliaia di prigionieri, dovevansi aggiungere centinaia di cannoni catturati che solo più tardi fu possibile enumerare con esattezza. Alcuni pezzi caduti nelle mani nostre e degli inglesi già funzionavano contro il nemico battuto e irrimediabilmente condannato a restituirci il bottino di Ca-poretto.
      Gli avvenimenti precipitavano. Ecco i bollettini ufficiali :
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

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