Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IVA TRENTO E A TRIESTE
Il 3 novembre — L'inseguimento verso Trento — Le retrovie tagliate — lo sbarco a Trieste — Il proclama del generale Petitti — Uno scritto di Sem Benelli — L'ingresso a Fiume — Il ritorno a Gorizia — Il governo e- Diaz — L'ordine del giorno del Re.
In quel medesimo giorno 3 novembre una notizia meravigliosa corse per l'Italia : Trento e Trieste, le città che rappresentavano il simbolo delle aspirazioni nazionali, erano nelle nostre mani. Ecco il bollettino che ne dava l'annunzio :
« Le nostre truppe hanno occupato Trento e sono sbarcate a Trieste.
« 11 tricolore sventola sul castello del Buon Consiglio e sulla torre di San Giusto.
« Punte di cavalleria sono entrate in Udine ».
L'inseguimento si svolgeva sulla via di Trento. Fra le valli pittoresche del Trentino e del Cadore — scriveva Rino Alessi — le colonne italiane marciano con eguale velocità come attraverso la grande distesa delle campagne solcate dal Meduna, dal Cellina e dal Tagliamento. Il cataclisma in cui l'esercito degli Asburgo è piombato dopo che le nostre folgori lo hanno colpito a morte nei punti vitali, raggiunge oramai le proporzioni della più vasta tragedia militare che la storia ricordi. Non so quale mente umana potrebbe raccogliere in un quadro sintetico tutto quello che passa davanti a-gli occhi dei combattenti.
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