Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAL'Ammiraglio Cagni fu nominato governatore della città.
      I nostri marinai trovarono la città imbandierata e furono acclamati.
      Nel pomeriggio del 6 novembre le nostre truppe rientrarono a Gorizia, rifacendo con commozione indicibile le strade della nostra avanzata dei due primi anni di guerra. I nomi ed i luoghi, che sono evocazioni di storia, ripassano ora negli avvenimenti.
      Le nostre truppe si sono spinte su Gorizia da Cor-mons. Sulla grande Strada era un fluire caotico di soldati, di carreggi, di truppe austriache che si ritiravano sfiancate, stanche, di colonne di prigionieri nostri di altri tempi che venivano verso noi dai campi di concentramento, un miscuglio fantastico, inverosimile. Cor-mons è come l'abbiamo lasciato noi : è ancora notevolmente abitato; gli austriaci non si sono curati di riparare per nulla i guasti alle case. Dalle case rispuntavano le bandiere tricolori. Lucinico è ancora un cimitero di case; ma intorno e lungo l'Isonzo vi sono anche gli altri cimiteri, quelli nei quali riposano i valorosi nostri delle battaglie sanguinose, quelli il cui sacrificio ha portato al trionfo. La vittoria che passa accanto alle loro tombe benedette pare come un omaggio estremo al loro valore. Sono stati completamente abbandonati dopo la nostra partenza, ma la fraterna pietà dei nostri soldati li farà rifiorire presto. Vicino vi sono i cimiterini austriaci, assai meno belli, ma su alcune tombe vi è ancora qualche fiore avvizzito.
      A Gorizia è entrato per primo un bersagliere in bicicletta passando dal ponte della ferrovia; poi entrarono i carabinieri, poi una commissione militare. Le truppe vennero verso sera, accolte con gioia profonda.
      L'on. V. E. Orlando, Presidente del Consiglio, telegrafò al generale Diaz :
      « Il prodigio è compiuto. Si è compiuto come neppure le nostre più audaci speranze potevano figurarsi.
      « Un unico giorno ha visto insieme liberati gli estremi
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

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