Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAponderandola, risultava anche la meno opportuna e conveniente. Il nemico era già superiore in forze; nuove divisioni gli erano ancora sopravvenute, così da raggiungere un totale di circa 60, presto aumentate in seguito a 65, di contro a 56 nostre ed alleate; inoltre esso era pronto con tutte le energie tese per uno sforzo di intendimento decisivo. Il nostro attacco, sebbene fosse di certa riuscita, ci avrebbe però costretti a sguernire tratti delicati della fronte, lasciandoli esposti all'offesa nemica; e la vittoria sull'altipiano non ci avrebbe salvati, data la superiorità delle forze avversarie, dallo sfondamento della fronte in direzioni pericolose.
Nè dagli alleati, già fortemente provati nelle azioni del marzo, ed ora nuovamente provati a fine maggio, era possibile attendere rinforzi. Chè anzi già ai primi di giugno l'imminente attacco austriaco appariva, secondo notizie pienamente attendibili, strategicamente collegato con un nuovo poderoso sforzo che i tedeschi si apprestavano a ripetere sulla fronte occidentale, per spezzare, prima che le forze americane fossero efficienti e speculando sull'effetto morale di una nostra sconfitta ritenuta certa, la barriera che i nostri valorosi alleati erano riusciti ad opporre alle loro due precedenti disperate offensive.
Convenne dunque attendere l'attacco. La nostra azione venne sospesa, e parte delle forze e delle artiglierie che v'eran destinate furono spostate a rinforzare dei settori meno muniti. Nello spazio di otto giorni il nostro apparecchio offensivo si trovò trasformato in potente organismo difensivo e controffensivo, con forti riserve per la manovra. Ma la nostra difesa strategica fu nel campo tattico, attacco violento fulmineo, ostinato, incessante; attacco che prevenne la preparazione di fuoco di artiglieria del nemico mediante una poderosa contro-preparazione destinata a recidere i nervi allo sforzo avversario prima ancora che si sviluppasse e fu proseguito poscia senza tregua; fu urto contro urto. Le truppe, lungamente preparate ad offendere, si difesero attaccando. L'offensiva austriaca si sferrò il 15 giugno; dove sfondò, come sul Montello e sul basso Piave, il ne-
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Montello Piave
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