Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAConcetto fondamentale dell'azione ideata dal Comando Supremo era di separare con deciso sfondamento la massa austriaca del Trentino da quella del Piave, indi con azione avvolgente produrre la caduta dell'intera fronte montana, ciò che, di riflesso, avrebbe determinato anche il completo cedimento della fronte nemica del piano.
      Per attuare questo concetto, si tenne conto che delle due armate austriache (6.a e 5.a) schierate fra il Grappa e il mare, quella più settentrionale, la 6.a, a-veva la propria linea di rifornimento svolgentesi nell'ultimo tratto sul fianco sinistro, cioè nella situazione strategica più pericolosa. Fronte di questa armata l dalla conca di Alano (destra Piave) al Ponte della Priula, linea di rifornimento Vittorio-Conegliano-Sacile.
      Raggiungere Vittorio significava adunque per noi recidere questa arteria vitale, impedire ogni rifornimento di viveri e munizionile perciò ridurre la 6.a armata austriaca a nostra completa discrezione. Per rendere possibile la puntata su Vittorio si decise di rompere la fronte nemica nel punto tatticamente "più debole, cioè alla giunzione tra le due armate austriache del Piave-
      Raggiunto Vittorio, il Comando Supremo si proponeva di concentrare il massimo sforzo verso l'alto, nel duplice intento: 1) di puntare con azione avvolgente su Feltre e cioè sul tergo del Grappa in modo da far cadere per manovra la difesa di questo imponente baluardo, col concorso dell'azione frontale delle truppe ivi schierate; 2) di raggiungere la convalle bellunese per puntare di qui per le vie del Cadore e dell'Agordino, mentre le truppe avanzanti su Feltre e quelle scendenti dal Grappa avrebbero puntato per la via di Val Ci-smon e della Val Sugana, portando così una decisa irreparabile minaccia a tutto lo schieramento austriaco della fronte tridentina.
      La riuscita di queste vaste manovre era fondata essenzialmente sulla sorpresa e sulla rapidità dell'azione. Per ottenere la necessaria e decisa rapidità di sfondamento il Comando Supremo sapeva di poter contare non solo sull'accurato addestramento delle truppe com-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

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