Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      IL TRIONFALE EPILOGOdel Piave era ormai spezzato in due tronconi; quello meridionale veniva immobilizzato dalla I0.a Armata, e quello settentrionale, ancora aggrappato alle colline di Conegliano, minacciato di avvolgimento dall'Vili Corpo d'Armata, doveva cedere. L'8a Armata ripigliava la sua libertà d'azione, e la manovra il suo pertinace svolgimento.
      Nelle prime ore del 29, infatti, l'VIII Corpo, gittati i ponti sulla Priula, si slanciò a sua volta all'attacco; superata la linea nemica di Marcatelli, s'impadronì di 5u-segana, e mentre il XVIII Corpo occupava Conegliano, spingeva innanzi con fulminea mossa una colonna celere (lancieri di Firenze e bersaglieri ciclisti) ad occupare Vittorio, che venne raggiunto a sera.
      Nel tempo stesso le truppe della 12.a Armata, alpini della 52.a Divisione, fanti della 23.a Divisione francese e del 1.° Corpo italiano, conquistavano Monte Cesen, posizione importantissima per il dominio che essa ha sulla stretta di Quero e verso la conca di Feltre; occupavano Segusino e raggiungevano Quero. Particolarmente notevole fu l'avanzata della 52.a Divisione, per la conquista di Monte Cesen, compiuta vincendo asprissime difficoltà del terreno, rese anche più gravi dalla tenace resistenza nemica.
      Successivamente, colonne dell'8.a Armata irrompevano nel solco S. Pietro di Barbozza-Serravalle e oltrepassavano Foli ina. La I0a Armata varcava il Monticano su ampia fronte.
      Oltre 8000 prigionieri e un centinaio di cannoni venivano complessivamente catturati il giorno 31, dalle Armate 12.a, 8.a e 10.\Frattanto sulla fronte della 4.a Armata, il nemico, sempre più impegnandosi nella lotta, era il giorno 27 passato alla controffesa; otto attacchi sferrava contro il Pertica, tutti respinti; per sei ore il combattimento infuriò intorno alla vetta; i cadaveri s'ammucchiarono sulle sassose pendici.
      Sul Valderoa, la Brigata Aosta (5.° e 6.°), benché soverchiata da forze preponderanti, s'abbrancò alla cima e non piegò.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

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