Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAUn'implacabile azione d'artiglieria si svolse da parte nostra il 28; il 29 si riaccese la lotta delle artiglierie sull'Asolone e in Val Cesilla; le colonne italiane tendevano dall'Asolone al Col della Berretta, per favorire l'ampliamento dell'occupazione del Pertica e l'espugnazione del Prassolan e del Solarolo e per slanciarsi alla conquista della conca di Feltre lungo i contrafforti del Roncone e del Tomatico. Il nemico oppose una resistenza accanita, contrattaccò instancabile, gettò nella lotta le sue ultime riserve, portando ad 1 1 le divisioni in linea.
      Così la 4.a Armata, pur non potendo raggiungere sul terreno l'obbiettivo finale assegnatole, di interrompere materialmente le comunicazioni fra le truppe nemiche della zona alpina e quelle del piano, riusciva con la sua tenacia nel compito di cooperazione immediata logorando le riserve che l'avversario teneva nella conca di Feltre, ed impedendo loro di poter essere lanciate nella pianura ad arginare la breccia ormai aperta dalle trupoe dell'8a della 10a e della 12a Armata.
      La disfatta nemica, già delineatasi fin dal giorno 28, decisa il 29, precipitava il 30.
      Sotto l'irresistibile pressione combinata dalle tre Armate di manovra, la fronte frettolosamente rinsaldata dal nemico su posizioni retrostanti veniva di nuovo sfondata in più punti. L 8.a Armata svolgendo brillantemente il compito assegnatole, convergeva a sinistra con rapida avanzata, si slanciava sulla dorsale delle Prealpi ad oriente del Monte Cesen, contro la stretta di Fadalto e sul Cansiglio, e puntava alla convalle bellunese. La 1 ,a Divisione di cavalleria veniva lanciata innanzi tra l'8.a Armata e la 10.°, obbiettivo la Livenza a nord di Sacile, e più oltre il Tagliamento.
      Così delineatasi la situazione, il Comando Supremo ritenne giunto il momento di far entrare in azione anche le truppe schierate sul basso Piave.
      La 3.a Armata, che agli ordini di S. A. R. il Duca d'Acsta aveva fortemente impegnato il nemico di fronte ed attendeva vibrante la sua ora, ebbe l'ordine pur essa di attaccare. Con l'appoggio di una Divisione, fatta
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

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