Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAl'avviso di quanto accadeva negli altri settori, ebbe la sensazione di questo movimento, e ordinò alle sue truppe di riprendere l'avanzata.
      Il ripiegamento del nemico si compieva sotto la protezione di retroguardie forti per numero, per il valore delle posizioni occupate, per l'appoggio di centinaia di mitragliatrici e di numerosissime bocche da fuoco rimaste in posizione. Tali retroguardie dovevano resistere lungamente per dar tempo al grosso delle truppe di ripiegare in ordine sulla linea scelta per la difesa arretrata, di sgombrare la enorme massa di cannoni, di munizioni, di materiali d ogni sorta accumulati sulle montagne. Con sforzo vigoroso le colonne d'attacco della 4.a Armata, travolsero le retroguardie nemiche, superarono le posizioni lungamente contese e si slanciarono innanzi, sulla conca di Feltre, per i contrafforti del Tomatico e del Roncone e per la valle intermedia di Seren.
      La brigata Ancona (69.° e 70.°) della 6.a.Armata, appoggiando .a sinistra il movimento della 4.a, avanzò celermente in Val di Brenta, ed occupò Cismon sorprendendovi un intero comando di reggimento nemico e catturando 1000 uomini e 9 cannoni da 152 che sino all'ultimo si erano ciecamente accaniti a tirare su Bas-sano.
      A sera la 4.a Armata, vinte successive ostinate resistenze, teneva con l'ala sinistra il Monte Roncone e spingeva pattuglie nel solco Arsiè-Arten; il 91° fanteria (Brigata Basilicata) bloccava e catturava a Corlo, in Val di Cismon un'intera ^rigata nemica.
      Al centro le Brigate Bologna (39° e 40°) e Lombardia (73.° e 74.°) per la Val di Seren, gli alpini dei battaglioni « Monte Pelmo », «Exilles » e « Pieve di Cadore » per la montagna, piombarono nel solco Arten-Feltre; i battaglioni « Exilles » e « Pieve di Cadore » entrarono primi in Feltre alle 17.30 fra l'entusiasmo della popolazione, scacciandone il nemico disorientato e catturando oltre 2000 prigionieri, compresa la compagnia del Genio incaricata di far saltare i ponti, che rimasero intatti. Sopraggiungevano poco dopo la Brigata Bo-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

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