Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAgimento Genova (4°) retroguardie appostate sull'opposta riva, travolgendole ed inseguendole per la strada di Vi-gonovo, catturando prigionieri e mitragliatrici. A notte occupava Vigonovo e Cordignano.
      Sulle orme della 1.° Divisione di cavalleria, la 3.a Divisione passata la Livenza al ponte di Fiaschetti, si spingeva celermente su Folcenigo, ne espug/nava Ja stretta saldamente tenuta dal nemico, mercè Fazione decisa delle batterie a cavallo del 3.° gruppo di artiglieria e dei ciclisti del reggimento lancieri di Monte-bello (8.°) e dei cavalleggeri di Vicenza (24.') e spingeva pattuglie al Tagliamento.
      Ricognizioni spinte dalla Livenza a valle di Sacile dalla 4.a Divisione trovarono la riva sinistra occupata dal nemico e tutti i ponti distrutti. Un gruppo del reggimento cavalleggeri Guide (19.°) attaccava Sacile fortemente difeso e se ne impadroniva col concorso di fanteria britannica, dopo lotta ostinata di casa in casa.
      La 10.a Armata raggiunse la Livenza da Sacile a Mota; la 3.a Armata vi attestò le proprie avanguardie da Motta al mare, superando con tenace ardore numerose interruzioni stradali, sbarramenti, reticolati, e vasti allagamenti.
      Il cedimento della fronte nemica, dopo lo sfondamento di Vittorio e il crollo del settore del Grappa, si propagava inesorabilmente da oriente verso occidente.
      Con l'occupazione della conca di Feltre il settore nemico dell'altipiano di Asiago vacillava.
      Fin dal 24 ottobre, come è stato detto, la 6.a Armata, che aveva nelle proprie file la 48.a Divisione bri-* tannica e la 24.a Divisione francese, aveva dato alla 4.a Armata l'appoggio fraterno e diretto di tutte le sue batterie aventi efficacia nella regione del Grappa e l'appoggio indiretto, ma importante, di una energica pressione sulla propria fronte mediante parziali, ma continue ed ardite azioni di fanterie.
      Il 28 ottobre, premuto da queste nostre azioni, e preoccupato degli avvenimenti che si svolgevano sulla sua sinistra, il nemico si ritirò sulla « Winterstellung » (posizione invernale) già predisposta, ai margini del
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

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