Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAerano superate, come pure la Livenza alle origini per opera della 1 .a Divisione di cavalleria.
      « Ormai il nemico era in rotta su tutta la fronte, e la via di Vienna era aperta ed il compito dell'8.a Armata era ifinito. Non restava che raccogliere dappertutto i frutti della vittoria, inseguire, incalzare, non dar tregua, penetrare nel territorio nemico e dettare la pace da Vienna. Ma l'armistizio arrestò le nostre truppe vittoriose ».
      Il generale Caviglia così concluse :
      « La battaglia invocata era stata finalmente combattuta senza tregua, per oltre una settimana, e la vittoria si era data a noi pienamente, come noi avevamo voluto. Per i colpi dell'ottava e della decima Armata fra monte e piano nella direzione della bisettrice del saliente di Falzè, avvenne la rottura del fronte austriaco in due parti; le forze della pianura furono violentemente separate da quelle dalla montagna, e poi l'aggiramento, la demoralizzazione, compirono la rotta definitiva irrimediabile nei secoli.
      L'esercito austro-ungarico crollava e seppelliva nelle sue rovine l'Impero degli Absburgo ».
      Qui stava la giusta valutazione. A Vittorio Veneto l'Italia non aveva vinto soltanto una battaglia : aveva vinto la guerra.
      E a questo concetto diede magnifico rilievo il generale Diaz in quel suo scultorio bollettino del 4 novembre, che resterà uno dei più magnifici documenti storici della nostra grande guerra. Eccolo :
      4 novembre, ore 12. La guerra contro l'Austria-Un-gheria che, sotto l'alta guida di S. M. il Re Duce Supremo, l'Esercito italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.
      La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte 51 divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una czeco-slovacca e un reggimento americano contro 73 divisioni austroungariche, è finita.
      La fulminea arditissima avanzata del XXIX Corpo
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

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