Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL TRIONFALE EPILOGOdati che illustrarono il nome italiano nelle battaglie di Francia, di Macedonia e d'Albania (applausi) e agli alleati che condivisero con noi l'onore dei nostri successi; (vivissimi prolungati applausi) con profonda venerazione e quasi oranti, inchiniamoci agli innumeri nostri caduti, fra i quali contiamo un nostro collega e figli di colleghi, augurando che i loro nomi possano un giorno essere scolpiti nella piramide che Giuseppe Mazzini con alto pensiero voleva eretta in questa Roma immortale a ricordo di tutti i fattori del risorgimento {vivi applausi).
« On. colleghi : l'Italia può affermare di sè con orgoglio che da questa lunga guerra, seminata di tanti strazi e devastazioni non imposte da alcuna necessità bellica, esce senza essersi macchiata di qualsiasi degli orrendi delitti che hanno accompagnato l'opera nefanda dei nemici (benissimo) suscitando contro di essi 1 esecrazione e la ribellione di tutte le nazioni civili. Scesa in guerra non per sè sola, ma per il mondo, per difendere il diritto di nazionalità, base della sua esistenza, oltraggiato nel Belgio e nella Serbia, ne esce colpendo a morte il più implacabile nemico di ogni nazionalità, aprendo la via del riscatto a tante genti che ne erano oppresse, pronta a marciare con esse e nella vaticinata alleanza delle nazioni sulla via che ha per punto di partenza la patria, per fine l'umanità (vivissimi applausi).
Questa è l'Italia quale fu nella visione del sommo poeta, quale Mazzini suscitò col suo infaticabile apostolato, quale Garibaldi preparò addestrando a disciplina il popolo armato, quale vollero il gran re ed il suo grande ministro Camillo Cavour e tutti gli altri insigni che col pensiero, nelle lettere, nelle scienze, nelle arti, nei secoli la celebrarono. Da questa Roma già maestra del diritto mandi essa la nuova parola che dica : la giustizia sociale non è nella lotta violenta, ma nella collaborazione e nella emulazione delle classi (vivissimi ap-plausil.
On. Colleghi : In questo momento vedo cogli occhi della mente affollarsi in questa aula le figure degli innumerevoli martiri nostri : scendono dai patiboli fatti altare, gli impiccati di Belfiore del 6 febbraio : Antonio
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