Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIASciesa, Dottesio e Calvi. Sorgono dalle loro sepolture Ciro Menotti, i fratelli Bandiera, i Romeo, Ciceruacchio, Ugo Bassi. Pisacane ritorna da Sarpi ; dalla lontana Sicilia Bentivegna e Corrao; e con essi sono Oberdan e Battisti, Sauro e Filzi e Chiesa, (vivissimi applausi) e tutti quanti, noti ed ignoti, che diedero la loro vita in olocausto alla patria. Udite, o colleghi, essi intonano il fatidico inno di Goffredo "Mameli, il poeta della redenzione : Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta! Sì, on. colleghi! Evviva l'Italia, evviva la grande risorta! (Generali prolungati, entusiastici applausi).
      Sorse quindi a parlare l'on Vittorio Emanuele Orlando, Presidente del Consiglio. Egli disse.:
      « L'immensità degli avvenimenti storici, che si sono seguiti in queste ultime settimane, trascende così la potenza comprensiva dell intelletto come la potenza e-spressiva della parola. L'alba che salutai con raccolta letizia nelle dichiarazioni fatte in quest'aula il 3 ottobre, è ormai radioso, sfolgorante meriggio. Abbiamo la vittoria, e, se non ancora la pace abbiamo della pace la sicura promessa ed è cessato il flagello delle distruzioni e delle morti {applausi). Mentre l'umanità sembra sollevarsi ancora incredula dalla strage, di cui il mondo non aveva visto l'uguale, a contemplare le immense rovine tuttora fumanti, l'animo nostro si volge indietro e considera i lunghi mesi tremendi che abbiamo vissuti tra ogni angoscia; ripensa alla terra tutta percorsa dello sterminio della guerra, ai milioni di giovani^ esistenze mietute nella immane battaglia, al micidiale scatenarsi dei peggiori istinti dell'uomo, l'ira, la crudeltà, l'odio, la vendetta; ma pur dinanzi a questa tragica visione, la nostra coscienza, non vacilla, perchè nessun rimprovero può rivolgersi (vivissimi applausi).
      Infatti se anche tacesse l'esultanza del trionfo, 1 a-nimo nostro, senza anteriori rampogne, anzi senza nessuna esitazione riconoscerebbe ,che quanto facemmo doveva essere fatto (applausi), perchè giusta e necessaria era la nostra guerra. Dovevamo ad un .tempo sciogliere il voto del compimento della unità nazionale, sacra eredità trasmessaci dai nostri padri (applausi) e
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

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