Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
IL TRIONFALE EPILOGOassicurare le condizioni prime ed essenziali della nostra esistenza come stato indipendente (vivissimi applausil e perciò sicuro nei suoi confini. Dovevamo, al fianco dei popoli iniquamente aggrediti, difendere la libertà di tutti e la giustizia per tutti contro la violenza egemonica di uno solo (applausi). Dovevamo insomma rischiare la vita per salvare le ragioni della vita (vivissimi applausi) sotto pena d'incorrere nella nostra squalificazione morale. Ora, compiuta felicemente la guerra, le cause ineluttabili e i motivi ideali che ci sospinsero nella mischia gigantesca, rifulgono al cospetto del mondo ad attestare la nobiltà e la grandezza d'Italia (vivissimi applausi).
Come sentenza phe proclami questo nostro titolo di gloria, noi ci appelliamo a questa stessa nostra vittoria, che per la sua ampiezza e per le sue conseguenze pare che ne oscuri ogni altra, anche le più grandiose che la storia ricordi. Non già che noi vogliamo considerare il conflitto come l'antico giudizio di Dio, in cui soltanto perchè si esce vincitori si ha la ragione dalla propria parte : noi vogliamo anzi dire che l'Intesa non sarebbe riuscita a vincere la formidabile preparazione nemica, se tutto fosse dipeso dal numero dei cannoni, delle mitragliatrici e dei fucili e dalla sapiente e spregiudicata predisposizione delle insidie, dal siluro al gas asfissiante, dal piano d invasione del Belgio al piano d invasione di spie per tutto il mondo. Su questo terreno l'Italia e suoi alleati è assai improbabile che sarebbero rimasti vincitori, se oltre la forza materiale non li avesse sorretti una gran forza ideale (benissimo).
E del resto il giudizio veramente solenne, la sentenza davvero inappellabile 1' hanno proferita quegli stessi popoli che costituiti quasi come una gigantesca macchina posta nel cuore dell'Europa, incombevano come una minaccia permanente e inesorabile. Sotto i nostri colpi più formidabili quella minaccia restò annientata e la macchina cadde in frantumi senza trovare in sè alcuna risorsa che la sorreggesse. Ciò dimostra che essa doveva ben essere qualche cosa di innaturale e di mostruoso. Il meccanismo più perfetto, se una molla
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