Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdere più fecondi i benefici di una pace non più turbata da costanti minaccie, gridiamo : Viva l'Italia; Viva il Re! » (applausi prolungati, grida di Viva l'Italia ! Viva il Re! »)
La seduta si tolse fra vivi applausi al generale sen. Giardino. Tutti i senatori prima di lasciare l'aula, andarono al banco del Governo e si congratularono con l'on. Orlando.
Al Re vittorioso che tornava alla sua capitale, Roma preparò accoglienze veramente trionfali.
11 Sindaco aveva fatto affiggere il seguente manifesto :
« L'amato Sovrano torna alla capitale del regno in quest'ora di trionfo, dopo aver sciolto la promessa da lui fatta al popolo. Fedele alla tradizione della sua Casa, egli, raccogliendo le ansie del popolo italiano, lo guidava alla conquista dei termini sacri che Dio ha segnato alla Patria e in tre anni di battaglie non smentì la fede nella vittoria del nostro diritto.
« Romani, accogliamo il Re, simbolo della italianità e della gloria della Patria, con tutto il fervore della nostra esultanza. Ogni casa sia una festa di fiori e di bandiere. Ogni cittadino a lui porti l'omaggio della sua devozione e della sua gioia. Perchè Roma bandisca all'Italia e al mondo in modo degno di se la grande parola di letizia e di gratitudine. Viva il Re! »
Si calcola che all'arrivo del Re assistessero ben 400.000 persone.
Il Re — tanto commosso da avere le lagrime agli occhi — sale sulla prima vettura reale insieme al sindaco Colonna e al generale Cittadini.
Gli applausi scrosciano come un travolgente uragano. Da centomila bocche si alza al cielo un gfido solenne, il grido dell'affermazione della vittoria! E scende da tutte le finestre, da tutti i balconi una fitta pioggia di fiori, che copre letteralmente la vettura del Re. Piazza 1 ermini è tutto uno sventolìo di fazzoletti e di bandiere. I cordoni delle truppe non riescono a trattenere la folla.
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