Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAdella Delegazione americana ebbe nel nostro Paese, io ebbi a dire, parlando pubblicamente, queste precise parole ; Noi siamo ardentemente wilsoniani; ma ad un patto e cioè che tutti gli altri lo siano insieme a noi e nella stessa misura nostra, altrimenti non saremmo wilsoniani, ma semplicemente saremmo ingenui ». Ora non è possibile che — dopo che, senza tener conto dei famosi principi, tutti gli imperialisti, tutti gli appetiti, tutti gli egoismi sono stati soddisfatti — si pretenda applicare a noi i principi stessi. Senza dire che, in ogni caso, si contraddice anche ai principi stessi quando sii contrasta a Fiume italianissima di valersi della autodecisione per realizzare la volontà liberamente manifestata di unirsi all'Italia.
      « Alla Delegazione di Fiume, a quelle delle altre città adriatiche italiane che, dopo un doloroso pellegrinaggio nelle grandi capitali, sono giunte tra noi, dedichiamo un pensiero riverente (applausi).
      E' vero che Wilson, nel consegnare le popolazioni italiane agli slavi, dice che sarebbero trattate da essi con equità e libertà (commenti e risa ironiche); ma non diamo forse noi maggiori garanzie di trattare con equità e libertà (benissimo!) le minoranze slave, che l'incertezza di deliminazioni etniche assolute nelle zone di confine attribuirebbe a noi?
      « Perchè — dato anche che questa situazione ingeneri dei dubbi — eliminare l'Italia, che nei suoi aumenti territoriali non guadagnerà che due milioni di abitanti, e dare invece tutte le preferenze alla Serbia, che da tre milioni salirà a 12 milioni di abitanti? Non abbiamo noi il diritto di appellarci al mondo intero contro questa preferenza inconcepibile, contro questa parzialità strana, contro questa ingiustizia flagrante? (Approvazioni).
      « Ma, come garanzia, ci si offre la Lega delle Nazioni. (Commenti, si ride). Ebbene, signori : consentitemi di dirvi francamente che io reputo questa la cosa più tragica di questa tragica ora. E' stato promesso ai popoli un regime di pace, di giustizia e di uguaglianza. Ebbene, queste promesse non si fanno impunemente,
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

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