Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
XIIL TRATTATO DI RAPALLO
Due anni d'inutili parole — L'accordo concluso in 4 giorni — Leclausole del trattato — coro di approvazioni — La relazione alla Camera — Dichiarazioni ministeriali — Camera e Senato approvano — L'ostilità di Fiume — Proclama di Caviglia — Natale doloroso — La soluzione.
Le logomachie della Conferenza di Parigi a nulla approdarono, come senza risultato restarono innumeri tentativi d'intermediari : l'Italia non riusciva ad avere la sua pace; il problema adriatico rimaneva insoluto.
Passarono così due anni. Finalmente la definizione si ebbe per dirette trattative tra il Governo italiano, presieduto dall'on. Giolitti, e il Governo di Belgrado.
Le trattative si svolsero rapidamente a Rapallo; il trattato fu firmato nella notte dall'11 al 12 novembre 1920, dopo soli quattro giorni di discussione.
Il preambolo col quale il Trattato si apre è il seguente :
« Il Regno d'Italia e il Regno dei serbo-croati-sloveni desiderando di stabilire un regime di amicizia e cordiali rapporti per il bene comune dei due popoli; il Regno d'Italia riconoscendo nella istituzione dello Stato vicino il raggiungimento di uno dei più alti fini della guerra da esso sostenuta » e continua con la nomina dei plenipotenziari.
Seguono gli articoli del Trattato che sono nove e di cui viene comunicato ufficialmente il seguente riassunto :
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Camera Senato Fiume Caviglia Conferenza Parigi Italia Governo Governo Belgrado Rapallo Trattato Regno Italia Regno Regno Italia Stato Trattato Camera Natale
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