Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAL'on. De Nava, per incarico della Commissione per gli Affari Esteri, stese la relazione sul disegno di legge per l'approvazione del Trattato di Rapallo :
      La relazione cominciava con l'osservare che « un giudizio complessivo sulla convenienza dell'accordo stipulato a Rapallo tra l'Italia e il Regno dei serbo-croato-sloveni non potrebbe riuscire sereno ed equanime se, pur non trascurando l'esame delle singole clausole e delle reciproche concessioni, non prendesse le mosse dal considerare il principio e lo spirito politico che lo hanno informato ».
      Il documento diceva quindi :
      « Signoreggia tutto il Trattato un'idea : l'aspirazione a trovare nell'accordo una base sicura sulla quale i due popoli possano costruire l'edificio del loro accordo nell'avvenire; un desiderio : stabilire fra di loro, com'è detto nel proemio del trattato : « un regime di sincera amicizia e di cordiali rapporti per il bene comune dei due popoli ».
      « Questo desiderio e quest'aspirazione consigliarono già, nella penosa situazione creata dagli avvenimenti, di percorrere la via delle dirette trattative, la quale era destinata a sboccare inevitabilmente in un compromesso dove il consenso era possibile solo a patto di una mutua condiscendenza.
      « Dopo due anni di ansie e di attese tormentose la risoluzione della questione adriatica si imponeva oramai alFItalia perchè potesse riacquistare la pienezza della sua libera azione nella trattazione dei più grandi problemi internazionali. Il turbamento degli spiriti che.nella grave crisi che attraversiamo è comune a quasi tutto il mondo, era acuito presso di noi dall'incertezza intorno alle condizioni decisive della nostra pace. La ripercussione di questo stato di perplessità sul nostro credito e sulle nostre finanze; l'ostacolo che esso arrecava a una più larga riduzione di tutte le spese militari e l'impedimento all'efficace inizio di una vigorosa ricostituzione dell'economia e dell'organismo nazionali erano da tutti universalmente riconosciuti.
      « Ma a queste considerazioni si aggiungeva, nel
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

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