Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio
LA GRANDE GUERRA D'ITALIAQuanto a Zara, la relazione osserva che la situazione fatale del Trattato impone come sacro dovere le cure più gelose affinchè l'esaudimento del voto di redenzione della città dalmata non ridondi a detrimento della sua fortuna e della sua prosperità. Zara è destinata però ad essere centro di irradiazione della civiltà italiana sulla sponda dalmatica, e potrà anche essere, mediante l'attiva cooperazione dell'Italia e del vicino Regno, l'anello di congiunzione fra l'una e l'altra sponda per la più vasta rete di rapporti commerciali, economici e finanziari, per il più intenso sviluppo di traffico che il nuovo assetto di pace favorirà fra l'Italia e la Dalmazia e, attraverso la Dalmazia, con i popoli dell'entroterra balcanico e del vicino Oriente.
Da ultimo la relazione chiariva la portata delle garanzie per la tutela degli interessi italiani e per la protezione dei dalmati italiani in Dalmazia; e concludeva con un vibrato appello per la disciplina nazionale.
Portato il problema del Trattato di Rapallo alla Camera il 27 novembre 1920, il Presidente del Consiglio, on. Giolitti, si alzò a parlare fra grande attenzione. Dichiarò che non poteva naturalmente accettare gli ordini del giorno contrari all'approvazione della legge. Agli oratori dell'Estrema Sinistra, che avevano lamentato la mancanza di un patto di reciprocanza che garantisse gli slavi in Italia come i dalmati in Jugoslavia, disse : — La risposta, dal punto di vista legale, l'ha data il relatore, ricordando che vi è un trattato generale che obbliga tutte le Potenze al rispetto delle minoranze. Ma io credo che più che su quel trattato, i rappresentanti del popolo serbo-croato-sloveno abbiano fidato sulla conosciuta lealtà dell'Italia. Essi nulla hanno chiesto, perchè hanno giudicato inutile domandare ali Italia che garantisca la tutela di coloro che diventano sudditi italiani. {« Bene! »). L'Italia ha sempre dato a tutti gli stranieri la più ampia libertà ed è evidente che la daremo ancor meglio a coloro che diventano cittadini italiani. Su questo punto non si è discusso a Rapallo perchè i popoli che trattavano con noi conoscevano la nostra lealtà. (Approvazioni, applausi). Non abbiamo avuto bisogno nè di affermare, nè
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