Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAglia della Cina, là ove noi vogliamo libere e pacifiche vie di transito. L'on. Federzoni dice che noi non abbiamo ben valutata la situazione intemazionale. Noi conoscevamo benissimo la situazione, ma anche se essa fosse stata cento volte migliore per noi, non avremmo richiesto di più. Dal canto loro i fiumani- debbono, per il loro stesso amore alla Patria italiana, non insistere in domande di annessione che non possono essere accolte, pena per l'Italia di mancare alla parola data anche nell'interesse di Fiume, alla cui piena futura prosperità non vi sono clausole che in guisa alcuna possano recare nocumento; noi abbiamo tanto in mano da poter far porre su salde basi la fortuna di Fiume.
      « Fra breve tempo si inizieranno a Roma o a Belgrado le conferenze per la creazione e lo sviluppo di intimi rapporti finanziari, economici e di cultura fra i due popoli, i cui prodotti si completano mirabilmente a vicenda. Nella nuova atmosfera che ne sorgerà, scompariranno a poco a poco dai due Iati le amarezze ed i rancori che la lunga tempesta ha lasciato. Quello che doveva essere un astioso rivale essendo convertito in un cordiale collaboratore economico e politico, l'Italia veglierà per il bene proprio e dello Stato vicino a che non si ricostituiscano gli innaturali conglomerati dinastici che lasciarono sì amaro ricordo a Roma come a Belgrado. Niente più dividendo i due paesi, non è soverchio illudersi lo sperare un prossimo avvenire in cui italiani e jugoslavi trovino nell'amicizia comune una forza preziosa sia politica che morale. Intanto, col Trattato, di auel che, spezzata l'Austria, rimaneva ancora, cioè 1 i-dea austriaca col suo indelebile carattere antitaliano, è stato definitivamente distrutto; ed era un pericolo che avrebbe rischiato di porre in giuoco il risultato più puro della nostra vittoria.
      « L'opera compiuta a Rapallo, opera compiuta, giova dirlo ad onore d'Italia, senza una parola che comprometta o sacrifichi altri popoli, fu resa meno ardua dal cordiale appoggio dei Governi di Francia e Gran Bretagna che fin sulla Riviera ligure fecero giungere ai governanti serbo-croati-sloveni le raccomandazioni più vi-
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

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