Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAle alte idealità della nostra stirpe e i supremi interessi dell'economia nazionale nell'Adriatico ».
      Tutti si alzano ad approvare, tranne i socialisti.
      Il Presidente della Camera, on. De Nicola, si alza fra l'attenzione generale e dice : — Il vostro applauso interpreta meglio che non la mia parola il sentimento unanime della nazione. E nell'inviare il saluto della rappresentanza nazionale ai nostri fratelli ricongiunti alla Patria, formulo l'augurio che si inizi oggi una nuova èra di concorde e tenace lavoro fecondo di bene per l'Italia e il suo avvenire.
      Il Senato discusse per tre giorni il Trattato di Rapallo e finì per approvarlo il 17 dicembre 1920 con 262 voti favorevoli contro 22.
      L'on. Giolitti, Presidente del Consiglio, fece delle dichiarazioni che implicavano un mònito per il Senato.
      « Sento il dovere — egli disse — di richiamare l'attenzione del Senato sulla grande importanza del voto che sta per dare. II Trattato è conchiuso; ora bisogna eseguirlo lealmente. Ma perchè il Governo abbia tutta la forza morale per l'esecuzione di esso e per affrontare le gravissime difficoltà presenti, e non sono note tutte, ha bisogno di un voto esplicito. Il Senatore Giardino ha fatto tale dichiarazione che non vi può essere dubbio sulle sue intenzioni; ma dopo la presentazione dell'ordine del giorno firmato da circa cento senatori, nel quale si afferma che la pace deve avere carattere sincero e duraturo, ne ha presentato un altro puro e semplice, il quale, di fronte a tutto il popolo italiano e sopra tutto all'estero potrebbe far sorgere qualche dubbio, che potrebbe avere un effetto troppo grave. Vi sono delle correnti nel Paese che si ammantano di patriottismo, ma condurrebbero l'Italia a mancare ai suoi impegni. Queste correnti debbono sapere che il Senato è loro direttamente, francamente, apertamente contrario.
      « Già nell'altro ramo del Parlamento ho dichiarato che nella questione esulava qualunque domanda di fiducia al Governo. La questione è talmente alta che quella di fiducia scompare e deve scomparire.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

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