Storia della Grande Guerra d'Italia di Isidoro Reggio

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      LA GRANDE GUERRA D'ITALIAfermare che ogni miglioramento ottenuto col possesso di zone sulla sponda orientale avrebbe cagionato un rilevante impegno di forze terrestri, che avrebbe gravato permanentemente su di noi anche in tempo di pace. Col trattato si è voluto deliberatamente conseguire un confine terrestre che fosse nello stesso tempo sicuro e non eccessivamente esposto. Perchè la situazione marittima fosse risolta, occorreva che il trattato ci desse il possesso di tutta la costa adriatica sino a Corfù e oltre.
      Dobbiamo però lealmente riconoscere che la situazione è molto migliorata, specialmente col possesso di Pola, che non esige nessun impegno dalla parte di terra. Ora noi dovremmo provvedere alla difesa del nostro schieramento terrestre da possibili offese navali solo nel Carnaro; mentre prima dovevamo iniziare una difesa da Venezia.
      Durante la guerra gli austriaci non hanno mai attaccato il nostro esercito dalla parte del mare, perchè la nostra flotta, nonostante la sua difficile situazione strategica, è riuscita ad impedirlo; oggi noi potremmo attuare tale difesa con maggior facilità e minori impegni di mezzi. Il nemico non tentò mai operazioni di grande stile che potessero influire sull'esito definitivo della lotta; e non lo fece sia perchè queste operazioni hanno una minore importanza militare di quella che comunemente si ritiene, sia perchè i vantaggi ottenibili non sono compensati dal rischio che si corre. Le operazioni nemiche non servirono ad altro che a mettere a prova il patriottismo della popolazione adriatica; e se esse non ci dettero alcuna noia durante l'ultima guerra, non si comprende perchè dovremmo temerle per l'avvenire.
      Si è detto che la padronanza dell'Adriatico spetta a chi possiede la sponda orientale. Se si considerano il traffico continuo e intenso che abbiamo tenuto con Va-lona, il grande movimento di navi che rese possibile il salvataggio dell'esercito serbo, il movimento di tante navi lungo la costa italiana, non si può affermare che ci sia veramente mancata la padronanza del mare. Noi non abbiamo avuto il dominio assoluto dell'Adriatico; ma nemmeno gli inglesi del Mare del Nord l'hanno avuto.
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Storia della Grande Guerra d'Italia
Volume 24. Il trionfale epilogo
di Isidoro Reggio
Istituto Editoriale Italiano
pagine 202

   

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