Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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Enrico al Politecnico tre anni dopo. Fra le pareti domestiche tua ambiente di cultura secondava e integrava l'opera della scuola; e, quel che più importa, Carlo Salvioni, che oltre ad essere quel maestro di scienza linguistica che tutti sanno, è pure 'un grande maestro di vita, e la sua compagna En-richetta Taveggia, gentile e forte cuore di donna, nutrivano d'amore e d'alta e severa moralità quelle tenere anime. L'essere il padre nativo d'una terra dove la vicinanza del confine etnico e la plurinazionalità dello Stato acuiscono, in chi non abbia rinnegate le ragioni ideali del vivere, il sentimento della stirpe, e l'essere lui rimasto fedele a quella sua terra non soltanto in grazia dei legami familiari, giovava ad alimentare nei figli l'amor dell'Italia, abituandoli a sentirlo non come una formula decorativa (che è un andazzo non cessato ancora), ma come elemento, vivo e operante, del loro spirito. Nel Ticino passavano essi stessi le vacanze, o nella Svizzera transalpina, dove, quando furono sui tredici anni, i genitori cominciarono a mandarli, sia per provvedere alla loro istruzione, sia per stimolarne e metterne a prova il senso della responsabilità personale. Appresero così il tedesco, allargarono il mondo delle loro cognizioni, anche con
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (17/271)
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Politecnico Carlo Salvioni En-richetta Taveggia Stato Italia Ticino Svizzera
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