Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

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      qualche gita nei paesi contermini della Germania, ed ebbero avvalorati da relazioni con stranieri e dalla conoscenza diretta delle lotte etniche di confine il senso dell'italianità, cui d'altra parte i loro viaggi nelle città nostre (quali profonde impressioni tnon lasciarono nello spirito di Ferruccio i due mesi passati a Roma tra l'inverno e la primavera del 1912!) davano sempre nuovo alimento d'esperienza e di ragionata consapevolezza- Nè i genitori ebbero mai a rammaricarsi d'aver concesso sì presto tanta libertà ai loro figliuoli, poiché questi se ne mostrarono sempre meritevoli.
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      Ferruccio, nella sua rara precocità, prese interesse, mentre era ancora sui banchi del ginnasio, agli studi paterni, e ben presto s'appassionò alle questioni etnogra-fico-linguistiche, nelle quali, portato com'era da natura a tutto approfondire, s'acquistò un'erudizione speciale,. Ultimamente s'era messo a studiar l'albanese, verificando e compiendo gli insegnamenti dei libri mediante colloqui con albanesi che aveva nella sua Compagnia. Romanzi lesse pochissimi e questi o per dovere verso la


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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

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