Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

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      pensoso una disposizione d'animo malinconica. ima specie di pessimismo morale. Di qui poi, e dal fascino della grande poesia,
      la sua simpatia per il Leopardi.
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      Quella concezione del dovere unita all'idealità patria portò Ferruccio a consentire alla dottrina nazionalistica, esaltatrice dell'eroismo, e propugnatrice, contro la remissività imbelle di certa triste politica, d'una grande idea di dignità, di forza, di grandezza italiane. Molto lesse dei nazionalisti nostri e francesi ; molto ne derivò a nutrimento del suo spirito, pur senza farsene cieco seguace. Di nazionalismo fu maestro al suo Enrico, aiutandolo a sviluppare e a rendere in sè coscienti ie operose le virtù morali e il sentimento patrio che covavano in quella più placida anima.
      Ferruccio aveva dovuto interrompere gli studi regolari nel 1912 per motivi di salute e poi per il servizio militare, nel quale entrò il primo gennaio del 1914. Fece il corso di allievo ufficiale, così che allo scoppiare della guerra europea era sergente, e il primo gennaio del '15 fu nominato sottotenente nel 7.° Fanteria. Ma già fin dall'agosto terribile, egli sperava, anzi ave-


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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

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