Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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quest'anno in « Svizzera » non si va. Ma sarebbe, dunque, estremamente interessante. Estremamente e interessanti e liete sono le notizie che mi date del Ticino. *) Me le aspettavo in verità «tali pressappoco», ma le ho assaporate con delizia minute e precisa — e liete anche più di quanto non mi aspettassi. — Grazie poi, a proposito di Ticino, della commissione eseguita per il binoccolo. Ripeto, le mie ricchezze mi consentono di non lesinare e di fare poi un dono all'Enrico.....
.....Tornavo dal Comando dovel'Aiutante maggiore in prima, alla mia domanda d'informazioni su quel trasloco, era «caduto dal quinto piano». Immediatamente dopo, la vostra stessa smentita. Tanto meglio, ripeto anch'io. E ben desiderata la vostra visita, posto che la partenza non sembra imminente. Sol-
V II Ferruccio e l'Enrico s'interessaron sempre e vivamente delle cose del Ticino, e a Bellinzona, dove, nell'avita casa, sempre li aspettava tanta bontà dei parenti, ritornavano ogni volta con gioia. Tra le vecchie mura e castella viscontee e sforzesche, Ferruccio sentiva appagato il suo acuto e profondo senso della storia. Reminiscenze bellinzonesi (e mesol-cinesi) si leggono nella lettera XXVI. — Ma ciò che in que-~ sti momenti più interessava e commoveva i due fratelli, era il contegno de' loro concittadini ticinesi per rispetto alla guerra d'Italia, contegno nel quale essi vedevano con gioia esprimersi la voce del sangue.
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (50/271)
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