Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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vive lontano pochi chilometri e abita tuttavia un villaggio pochissimo confortevole, ha nel suo romitaggio già passato settimane (e altre chi sa quante ne passerà) e non mena vita come non ha, e non ha in vista per . lungo tempo, ufficio più guerresco di quello della vita militare di una qualunque guarnigione (sebbene, appena partisse, questi sarebbero ben stati i suoi ultimi giorni di agi); ordine stupido come quello di cui la sua irragionevolezza stessa e la facilità di trasgredirlo fanno null'altro che una semenza di peccati contro la disciplina; ordine violato, il giorno stesso che usciva, e da questo e da quello e da quell'altro per Brescia, per Milano, magari per Palermo; ma ordine al quale miì devo som-mettere. Sarà pertanto assai più difficile che la gioia della vostra visita sia accompagnata; e come contornata, dalle confortevolezze cittadine, gustate insieme con un momento di liberazione dalla oppressione sempre più grave di questa maledetta Nave; e probabilmente, per vedermi, voi dovrete ancora sottostare al disagio ed al perditempo del tragitto da Brescia a Nave. Non dico tuttavia «impossibile» e dico «probabilmente», perchè mi pare di accorgermi che insomma per Brescia la facoltà di questi permessi sia delegata al Comando di Reggimento. E il Comando di Reggimento non è il Comando di Corpo d'Armata.
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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