Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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In ogni modo la giornata, malgrado tutto, più favorevole sarà sempre la domenica: in ogni modo sarà sempre opportuno il preavviso. E in ogni modo la gioia essenziale di vederci, di parlarci insieme, ci sarà. Il papà mi vuoterà il sacco delle notizie ticinesi.... la mamma (mi parlerà dell'Enrico, novello ufficiale.... Ma anzi, che dico, l'Enrico non sarà piuttosto con voi? La prossima domenica non cade ormai già in quei giorni di licenza che gli son fatti intravedere? — Quanto penso anche all'Enrico! Come suol essere della lontananza, nella lontananza m'accorgo quanto veramente io abbia in lui il solo compagno e solo amico. Ci vogliamo sempre bene, ma nella lontananza come penso affettuosamente a lui! E mi pare, dall'interessamento e dall'ansia con le quali nelle mie tante assenze di ozioso accompagno il suo studio e le sue prove continue di ragazzo, insomma, laborioso, tutti quegli esami di luglio, di ottobre, di licenza, di ammissione, del liceo, del politecnico, dei quali io ho perduto l'abitudine e quasi la memoria, mi par che io abbia a formare per lui quell'interesse, quelle speranze, quei progetti, quel pensiero di un avvenire felice, che non mi è più dato d'avere per me. — Così, insomma, questa notizia della sua promozione è stata per me una
!> Confronta queste parole colle ultime della lett. XLVII.
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (58/271)
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