Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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va, ma in queste condizioni non prima esperienza ...........
. Fin qui (Ponte di Legno) il viaggio è stato ottimo, se non che m'è dispiaciuto di far tutta la Val Camonica di notte. Mi avrebbe compensato il tratto da Edolo in su fatto lentamente in vettura, se una nuvolaglia piovigginosa (che verso sera ha figliato una nevicata) non mi avesse nascosto tutta la montagna; in compenso ho ammirato il movimento delle retrovie ed i lavori (trincee, reticolati, appostamenti d'artiglieria) che sono con prudenza preparati a sbarrare la valle. In fine, un tratto di 3 chilometri fatto dal villaggio dove la vettura si arresta, a quest'ultimo a piedi, sacco in ispalla e sacco-letto in mano, mi han provato che anche da questo lato sono ancor solido.... ....Parto ora destinato alla 9.a compagnia (di Locatelli e Mira), sorriso dal più bel sole, che riaccende tutti i miei ardori per la montagna. E penso alla mamma che ho fatto star male io1).... Addio.
Ferruccio.
La colpa che qui e nelle seguenti due lettere, Ferruccio s'attribuisce ne' riguardi della mamma, sta in rapporto colla improvvisa decisione di raggiungere il reggimento, interrompendo la licenza di convalescenza. Questa decisione fu possibile il sabato e il martedì si partiva. Da qui un grande e subitaneo daffare per allestire lì per lì il corredo invernale e montano del soldato.
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (60/271)
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