Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
- 64 -
XXI.
Storo, 28 novembre '15.
Cari, dunque vi scrivo da Storo. È pure una gioia dell'animo muoversi, sedere in paese conquistato, liberato, calcare suolo dei confini allargati della patria. E c'è una soddisfazione dell'orgoglio a vestire la divisa militare del conquistatore, anche se a malgrado della divisa per la conquista non si sia fatto altro che andare sotto a un carro. — C'è poi una non meno grande soddisfazione del corpo a mangiare e nel dormire bene come facciamo. E c'è per me che trovo nel viaggiare e nel viaggiare & piedi il più grande diletto (ah, se la mia avventura mi avesse rovinata la gamba!), c'è una grande soddisfazione del mio gusto in viaggi come quelli di ieri da Nozza a qui: la stretta e sassosa e industriosa Val Sabbia (siam partiti alle 9 eppure siam marciati per quasi tre ore senza sole); il lago di Idro, roccioso, brullo, severo; Rocca d'Anfo di un interesse romanzesco con tutte le sue costruzioni, strade, corridoi, fortini, spinti su per la roccia, e il Ponte Caffaro del vecchio confine e la piana a nord di questo, e questo Storo sprofondato in un buco di rocce a picco nel quale si apre come fessura la Val di Ledro per cui ci avvie-
| |
Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
|
Pagina (78/271)
|
Storo Nozza Val Sabbia Idro Rocca Anfo Ponte Caffaro Storo Val Ledro
|