Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

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      una settimana, ha finito 500 metri di lastrico, cioè ha trasformato 500 metri di torrente fangoso in 500 metri di torrente sassoso! — Ma così a me manca altro stimolo a scrivere che l'amore di voi e della vostra compagnia; altra materia di scrivere che il mio amore e il piacere della vostra compagnia; e, ripeto, per le mie abilità epistolografiche questi non riescono ad essere stimoli e materie sufficienti. ,E tuttavia io vi vedo insoddisfatti, pieni di curiosità, se non di ansie. Perchè queste ultime sono, s'intende, escluse: non meno dalla conseguenza sino alla fine dei principii « interventisti » di famiglia che dalla certezza la quale oramai anche voi dovete avere acquistato, non essere il vostro Ferruccio a grandi ma .neppure a cose pericolose chiamato. — Dunque a che cosa è chiamato? Ripete che non lo sa. Negli ultimi giorni di Storo era stata data conoscenza di un ordine di operazione per un'azione di grande stile che un modesto posto riserbava anche al 3.° battaglione del 7.° di fanteria: proteggere il fianco del 7.° bersaglieri, attaccanti da una parte, contro austriaci che da altra li disturbassero. Ma poi di questa grande azione non si è più sentito parlare. Noi ci siamo mossi e allontanati da quello che avrebbe dovuto essere il teatro delle nostre gesta (in Val di Ledro, anzi in Val di Concei: la linea di Lenzuno-Lo-ca). Di qui (ma rassicuratevi, qui ci precede-


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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

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