Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

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      mia abilità nel condurle a fine ?) ma nelle mie cartoline, nel momento stesso che facevo atto di fede piena nella mancanza di tempo e di agi per un nutrito epistolario, e atto di contrizione mortificatissima per il continuo silenzio de' miei ozi di licenza di convalescenza, in questo stesso tempo poi non facevo altro che domandargli un appagamento adeguato del mio interesse e della mia curiosità. La quale e il quale, a voler dir lo vero, e la sua guerra e le sue personali vicende, e quel poco che di lui mi giunge (sempre in tono e in misura da non spegnere nessuna vecchia curiosità ma queste alimentare e accenderne di nuove) fanno molte e profonde. Del resto, se non prima, ce (ma no! ve') le appagherà durante la licenza. Questa non è una diceria. Dal 15 dicembre alla fin di febbraio è stabilito, e ne sono minuziosamente disposti i modi e gli ordini, di fare andare per turno in licenza di 15 giorni gli uomini di tutto l'esercito combattente. Condizione tre mesi in un corpo mobilitato in zona di guerra. E a me la guerra navale1) ottiene anche l'adempimento di questa condizione. Sicché un momento o l'altro in licenza vi verrò anch'io. Fresco come sono di troppa licenza e di troppa Milano, non la sospiro come chi da settex> Ferruccio amava celiare sull'accidente toccatogli a " Nave,, chiamandolo la sua "battaglia navale,,, la "naumachia,,, " la battaglia di Las Navas „, ecc.


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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

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