Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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oramai tutto è quistione di riposo. Ma saprà trovar riposo quell'anima benedetta ? — Penso, parlando di amore, anche alla Signorina che accomuno sempre a voi nel ricordare persone care. Penso anche a Giovanni Mira,x) di cui mi dite che è a Milano e che andate a trovare. Vi prego di salutarlo: non vi dirò altro. — Ed ai miei saluti a voi unisco (come dovrei sempre unire) quelli del mio capitano e del secondo Mira.2) Il vostroFerruccio.
XXIV.
Condino, dagli avaniposti, 17 dicembre '15.
Cari, vi scrivo di sotto la tenda il secondo giorno che sono di avamposti nelle Giudicarle dinanzi a Condino. Ma non vi abbacininoL'ora capitano dott. Giovanni Mira, fratello a Francesco. Fece la campagna di Libia, nella quale Ferruccio tentò invano di seguirlo. Nell'attuale guerra, rimase gravemente ferito fin dall'ottobre del '15, e non più in grado per questo di riprendere le armi. Ma quei gloriosi servigi che avrebbe continuato a rendere all'Italia colla spada, glieli renderà quindinnanzi e con uguale valore, — può farsene tranquillo mallevadore chi lo conosce, — negli studi. Fu condiscepolo di Ferruccio sui banchi secondari e superiori, e fu dei pochissimi giovani, se pur non l'unico, con cui questi abbia avute relazioni intime.
2) Cioè Francesco Mira. Vedi le note alla lett. XI.
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (90/271)
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