Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

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      posta! E che colpa da parte mia non curare che è lo stesso per voi, nella vostra bontà, rispetto a noi: e non farmi obbligo a qualunque costo di notizie quotidiane! A questo proposito, il papà mi dice molte buone parole per consolare e lusingare e forse illudere me e sè. Ma :no, cari: non «video meliora proboque, sequi non possum», sibbene «agere ne commu-nia possum quidem, mens videt optima et pro-bat». Con che vorrei dire che il mio amor del meglio non è in nessuna relazione con l'inca-paciià persin del mediocre, se non in quanto conceda la coscienza perfetta e accresca il rovello della mia dappocaggine. Vi ringrazio anche della roba di cui annunciate la spedizione, del resto non urgente. E il resto che vorrebbe un messo, è anche meno urgente. Non per far portare pacchi a me, ma sì per portar lettere a voi messi ci sarebbero stati: il nostro direttore di mensa, il mostro stesso capitano che viene a Milano per servizio. Ma il primo, oggi che siam discesi, era già via, il secondo, che si sarebbe fatto in quattro per questo che è nelle nostre condizioni uno dei servigi più universalmente ricercati e graditi, il secondo è dovuto partire improvvisamente, mentre io era distaccato ai piccoli posti. E chi sa del resto che, nella sua gentilezza, non si metto malgrado tutto in comunicazione con voi. E ora, definitivamente e di gran cuore, se pur sempre nel-


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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

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