Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni
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capannucce o sotto le tende delle piccole guardie vedrem nascer l'anno nuovo.
Questo Condino del nostro Natale (quasi mi ero scordato di Condino, tanto farfallescamente loquace vado diventando), questo Condino è di ampiezza un borgo e, come Storo, come Lo-drone, come quello che da vicino o da lontano ho visto dei tanti villaggi che più su più giù, aggrappati solitari a un cocuzzolo, a un pendio o adagiati in socievole vicinanza jsul fondo di una conca, adornano e allietano la valle, questo Condino è tutt'altro che insipido, e unisce segni di presente benessere ad aspetto di decoro e di ampiezza e di buon gusto antichi. Ho visto due belle chiese, delle quali a una, per esempio, adorna la facciata un bianco portale marmoreo del rinascimento, all'altra, trescati, i buoni cari santi delle nostre chiese di montagna: da una parte il gigante San Cristoforo, allo dallo zoccolo al tetto, dall'altra, allato della Madonna in trono, San Rocco. E la vicinanza di Venezia e di Brescia presenta questi onesti santi men rozzi che quelli di Ra-vecchia o di Arbedo o di San Bernardo1) o della Madonna del Castello di Mesocco.2) Ma
*> Ravecchia e Arbedo, villaggi intorno a Bellinzona; San Bernardo, chiesa''sulla montagna di Montecarasso presso la stessa città.
2) Mesocco, in cima alla Valle Mesolcina, nei Grigioni italiani.
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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano 1918
pagine 258 |
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Pagina (103/271)
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