Lettere dalla Guerra di Ferruccio ed Enrico Salvioni

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      più per abitudine. Per questo, anche, ringrazio le buone persone che mi vorrebbero mandare indumenti di lana per i soldati; in verità noi ora non li potremmo accettare senza defraudarne altri assai più bisognosi, i milanesi stessi, cominciando; d'altra parie vorrei tenermeli buoni per il caso del ritorno al Tonale.... Roba da mangiare è gradita a tutti; e poi che quella del vostro pacco mi è arrivata quassù, e sarebbe stato ridicolo volerne riportare il peso indietro, ma sarebbe stato anche più ridicolo volerne fare indigestione, e i soldati d'altra parte. se pur non male, stanno certo meno bene di me, e quassù certe cosette si pregiano in modo particolare; così fuor che due torroncinij tutto è andato distribuito ai soldati. Di solito a un qualche addolcimento io provvedo, a malgrado del mio anti- o aalcoolismo; ma per incontrare nella misura del lecito, il gusto e la privazione dei più, provvedo con un paio di Jx>t-tiglie di acquavite. — Le altre larghezze che io posso desiderare da voi vi ho accennate ultimamente; se avete occasione, me le potete mandare; ma, come avete visto, non c'è nessuna grossa necessità: e io stesso presto o tardi, ma anche il tardi non tanto lontano poi, verrò in licenza. Quello di cui gioisco, si è che, almeno per qualche giorno, la licenza mia mi par difficile che non abbia da coincidere qon quella dell'Enrico. — Ora addio. Non


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Lettere dalla Guerra
di Ferruccio ed Enrico Salvioni
Fratelli Treves Editori Milano
1918 pagine 258

   

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Tonale Enrico